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Le amministratrici locali dell’Agro in visita al Parlamento europeo di Bruxelles. L’appello della sindaca di San Marzano per il Sarno Provincia Provincia e Regione 

Le amministratrici locali dell’Agro in visita al Parlamento europeo di Bruxelles. L’appello della sindaca di San Marzano per il Sarno

 “Durante questi tre giorni intensi di confronto e scambio di idee, abbiamo avuto  l’opportunità di analizzare il rapporto tra il territorio e l’Europa, scoprendo che è molto più semplice di quanto si pensi accedere a finanziamenti in diversi settori chiave, tra cui l’agricoltura, l’impresa e l’inclusione sociale”. Così Carmela Zuottolo, sindaca di San Marzano sul Sarno, ha commentato la tre giorni delle amministratici locali di Cava de’ Tirreni, Corbara, Sarno, Pagani, Angri, Roccapiemonte e, per l’appunto, San Marzano sul Sarno al Parlamento europeo di Bruxelles. “Questa esperienza ha contribuito a evidenziare il ruolo cruciale delle donne all’interno delle amministrazioni comunali dell’Agro nocerino. Vi sono stati illustrati gli strumenti disponibili per accedere ai finanziamenti europei in settori cruciali come l’agricoltura, l’impresa e l’inclusione sociale.

In Belgio si è sottolineata l’importanza della formazione continua per le donne impegnate nelle amministrazioni comunali. “Essere costantemente pronte a rispondere alle esigenze della comunità richiede un impegno costante nel migliorare le proprie competenze e conoscenze. La formazione continua consente alle donne di acquisire strumenti e abilità necessarie per affrontare le sfide presenti e future, garantendo così una leadership efficace e competente”, ha continuato la sindaca Zuottolo.

Poi, il focus sul fiume Sarno: “Si tratta di un problema molto caro e sentito da tutte le nostre comunità dell’Agro e molto seguito – ed influente –  per la politica locale. L’inquinamento e il dissesto idrogeologico del fiume Sarno è per noi la priorità. Il fiume Sarno, di appena 24 chilometri di lunghezza, attraversa comunque 11 città tra le province Salerno e Napoli. Nonostante i tanti interventi, porta con sé ancora un triste e incontestato primato, ossia quello del fiume più inquinato d’Europa. Si trascina una serie di problemi ambientali e sociali, oltre che salutari, che rimangono ancora oggi  lontani da una risoluzione concreta. Eppure sappiamo la Commissione europea di Bruxelles quanto ha fatto per i progetti di risanamento e quanto lavoro ci sia da parte della Direzione generale Ambiente. Senza dimenticare il Grande progetto del fiume Sarno per la messa in sicurezza idraulica e ,dunque, la tutela dei cittadini dalle disastrose esondazioni che sistematicamente si verificano nelle nostre zone. Per l’Agro nocerino sarnese vi sono ancora altri milioni di euro in programma previsti dall’Europa per i cambiamenti ambientali e climatici e per la sostenibilità ambientale. Il progetto Horizon 2020, a cui hanno partecipato ben otto amministrazioni comunali e altr Enti – tra cui San Marzano sul Sarno, Sarno, Nocera Inferiore, Poggiomarino e il Parco regionale del Bacino idrografico del fiume Sarno – per il ripristino della biodiversità e dei servizi ecosistemici. Ma persiste ancora il problema dell’inquinamento dei fiumi Cavaiola e Solofrana che riversano i loro rifiuti proprio nel Sarno, dove vi sono degli sversamenti illegali e incontrollati. Come amministratori locali, il problema principale che sentiamo di rappresentare all’Europa, oltre allo stanziamento di fondi per i lavori necessari e i progetti che riguardano  il dragaggio del Sarno,con l’abbassamento del letto del fiume, la rimozione dei fanghi – rifiuti che ormai sono da considerarsi speciali -,  il rifacimento degli argini e delle sponde degradate e il rifacimento degli argini dell’Alveo comune nocerino. Come sindaci stiamo facendo tutti la nostra parte con azioni volte a combattere gli abusi edilizi, il controllo sullo sversamento e gli scoli illegali. Ma occorre un commissario ad acta che venga nominato anche dall’Europa. Questo è quello che si chiede, perché vi sono troppi enti che hanno poteri a pezzettini ad incastro, capaci di frenare o rallentare i lavori sul fiume. Quindi, i progetti europei che ben vengano, ma serve pure che l’Europa possa prendere in considerazione la possibilità di nominare un commissario ad acta per far sì che questi lavori finanziati  siano eseguiti e controllati da un’unica regia.

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